L'11 ottobre è stato presentato il mio romanzo "Tu che fai rumore", edito da Affiori, presso la libreria Sinestetica Expo: un momento di incontro e condivisione
"L'arte di essere fragili", Alessandro D'Avenia
Un viaggio nei versi di Leopardi e nelle insicurezze di ogni giovane
"Ove tende questo vagar mio breve?"
Leggere "L'arte di essere fragili" di Alessandro D'Avenia, edito da Mondadori, in un periodo come questo è stato illuminante. La convinzione odierna della perfezione che non accetta debolezze, qui viene smentita senza veli. L'autore, attraverso una scrittura limpida e pulita, prova a far capire l'importanza di accettare le proprie fragilità, rispondendo agli interrogativi del più grande poeta moderno, Giacomo Leopardi.
Il risultato è che non esiste così tanta distanza tra i dubbi di un giovane di ieri e quelli di uno di oggi. La paura della solitudine, la tendenza verso qualcosa di infinito e le domande circa il nostro essere al mondo ci accomunano tutti.
Ma esiste un modo per imparare a vivere? Per imparare ad essere felici? In queste pagine l'autore cerca di impostare dei piccoli passi che possano quanto meno indirizzare la nostra bussola interiore. Per Leopardi è stata la poesia la sua ragione di vita, quel qualcosa che gli dava la forza di andare avanti.
Qual è la nostra?
La risposta, secondo Alessandro D'Avenia, è di fondamentale importanza per vivere una vita come sogniamo e non come sognano gli altri. Ma per rispondere è necessario ascoltarsi e discutere con l'altro, andando alla ricerca dei nostri lati più nascosti. Bisogna imparare a capirsi e soprattutto ad amarsi per quello che si è, con tutte le mancanze che ci portiamo dietro e dentro.
Bisogna essere fedeli al proprio "rapimento" fino alla fine, perchè soltanto perseguendo questo cammino si potrà avere la possibilità di percepire qualcosa di grande. Attraverso i suoi versi, Leopardi è rimasto fedele alla propria essenza e alla propria fragilità, riuscendo in alcuni momenti a sfiorare quell'infinito che tanto cercava.
Dalle inquietudini adolescenziali alle prove della maturità, siamo sempre costretti a scontrarci con la realtà e a fare i conti con le nostre debolezze. Un lavoro difficile ma forse la chiave di tutto sta nel provare a ripararle queste ferite.
"La felicità non è che il compimento."