L'11 ottobre è stato presentato il mio romanzo "Tu che fai rumore", edito da Affiori, presso la libreria Sinestetica Expo: un momento di incontro e condivisione
Il mondo incantato di Tim Walker
Un fotografo in grado di trasportare l'osservatore in un'altra dimensione, un eterno Peter Pan alla ricerca della favola
Tim Walker lo si può considerare come un moderno Peter Pan, ovvero come un sognatore che gioca con la fantasia e con i colori tenui per descrivere le sue storie. Storie che assumono quindi le sembianze di favole. Le sue fotografie sono state sostenute soprattutto da "Vogue Italia" proprio per la loro potenza incantevole e delicata.
La forza dei suoi scatti risiede nella capacità di far uscire l'osservatore dai rigidi schemi mentali del mondo adulto e di trasportarlo indietro nel tempo. In quel tempo comune a tutti noi in cui così facilmente immaginazione e realtà si confondevano tra loro. Quel tempo in cui tutto poteva succedere.
È famosa la citazione del grande
fotografo Irving Penn che il
fotografo londinese fa sua:
"Fashion Photography in about selling dreams and not clothes".
Ed è proprio ciò che fa Tim Walker.
Egli riesce a trasportare il proprio mondo fantastico dentro le immagini, con un risultato che appare particolarmente assurdo perché credibile. La fotografia diventa uguale al reale, quasi. Un incantesimo che Walker riproduce senza mai rinunciarvi, semplicemente non usando nessuna manipolazione digitale.
Tutto quello che si vede nei suoi scatti si è trovato effettivamente di fronte alla sua macchina fotografica con la stessa composizione, quantità e dimensione. Altra grande caratteristica del fotografo è proprio questa: i suoi set sono tutti a grandezza naturale.
L'analogia tra le fotografie di Walker ed il mondo delle favole è pertanto decisiva: le sue immagini infatti non le si possono collocare a livello storico, diventando così espressione personale di quel qualcosa che c'era una volta.
Attraverso l'utilizzo di simboli che ricordano psicologici inconsci, oppure tramite la struttura archetipica dell'inconscio collettivo, lo spettatore non può che ritrovarsi catapultato in mondo lontano e colorato, un mondo incantevole e delicato che seppur nascosto dalla crescita e dalle troppe esperienze, esiste ancora.
Un invito quindi a riscoprire il
proprio lato più fanciullesco e a lasciarsi trasportare dalla bellezza dei sogni infantili.
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